All’ombra della Collina dei galli, un’intervista ad Osvalds Zebris

  All’ombra della collina dei Galli di Osvalds Zebris è un breve romanzo storico che ha come sfondo la Riga del primo Novecento, più precisamente quella degli anni 1905-06, quando l’ondata rivoluzionaria già scoppiata in Russia a seguito della sconfitta nella guerra russo-giapponese si estese rapidamente anche alle città e alle campagne lettoni, portando con sé disordini e violenze di ogni tipo. Con grande perizia l’autore affronta vari temi: la lotta e il sacrificio dei giovani lettoni che son dovuti crescere in fretta e che hanno pagato con il sangue il rifiuto del dominio straniero sulla propria terra; la violenza cieca e irrazionale delle masse contadine che cercavano nella rivolta contro i signori la vendetta più che la giustizia; l’antisemitismo orrido che aleggiava ovunque tra la gente, ricca o povera che fosse, anche tra quella che, occupando un ruolo istituzionale, avrebbe dovuto far uso di un maggiore buonsenso; l’amaro destino della prima generazione di insegnanti lettoni repressa duramente dal regime zarista che intendeva a quel modo non solo riportare l’ordine nelle province asservite ma anche colpire l’identità linguistica e culturale del popolo lettone eliminando fisicamente la sua prima intellighenzia, quella che aveva visto nell’insegnamento in lingua madre un elemento imprescindibile per la costruzione di uno spirito nazionale. Continua a leggere

All’ombra della Collina dei galli

  Vincitore del Premio letterario dell’Unione Europea del 2017 e proposto ora in Italia da Mimesis nella splendida collana eLit, All’ombra della collina dei Galli di Osvalds Zebris è un breve romanzo storico che ha come sfondo la Riga del primo Novecento, più precisamente quella degli anni 1905-06, quando l’ondata rivoluzionaria già scoppiata in Russia a seguito della sconfitta nella guerra russo-giapponese si estese rapidamente anche alle città e alle campagne lettoni, portando con sé disordini e violenze di ogni tipo: scioperi e manifestazioni di piazza, rivolte soffocate nel sangue, scontri tra bande armate e pogrom vergognosi, fino a quando le spedizioni punitive messe in atto dalla famigerata Centuria nera non ripristinarono con altrettanta brutalità e sete di vendetta un ordine e una calma almeno apparenti.

Al centro del romanzo troviamo innanzitutto un uomo che deve espiare una colpa. Siamo alla vigilia del Natale del 1906. Il fatto che il suo travaglio interiore ci venga narrato attraverso i ricordi con cui sta riempiendo alcune carte ci consente di compiere un salto all’indietro di qualche decennio, fino a ritrovare un amico d’infanzia, un amico fraterno, di nome Arvids, che la Continua a leggere